V come Vocio: la vita nelle organizzazioni


Le voci, il vociare e il vocio in azienda sono la sua vita.

Il lavoro difficile è Apprendere l’ Ascoltazione, imparare ad ascoltare l’azienda e i suoi bisogni.
Ogni azienda ha il suo vocio, il suo vociare, la sua voce. Ogni azienda è unica e irripetibile, proprio come le persone che ci vivono. Imparare a sentire quelle voci significa riconoscere la personalità organizzativa e le sue caratteristiche, lo stile europeo, italiano, anglosassone, asiatico, sud americano, arabo, la conduzione familiare o imprenditoriale, le dimensioni piccolissime, piccole, medie e grandi.

Addestrarsi all’ascolto significa entrare nelle organizzazioni e attivare i cinque sensi.

La Vista: osservare i particolari che le caratterizzano, i colori, le immagini. Riconoscere i racconti delle foto, delle icone, delle metafore che si incontrano e che rappresentano le personalizzazioni organizzative, quelle che rendono familiare un ambiente che oggi, a causa della pandemia, non lo è più. Si scoprono mondi curiosi che rispecchiano i sorrisi che si incontrano, tutti diversi e tutti significativi.

Il Tatto: toccare tavoli di registrazione, tesserini di riconoscimento, PC, tavoli di lavoro, di riunioni, stringere mani, quando la vita lo permetteva, incrociare sguardi, spesso curiosi a volte perplessi, perché incrociano l’estraneo, aiutano la conoscenza, le generalizzazioni.

Il Gusto: prendere i caffè alla macchinetta, pranzare alla mensa nei break di lavoro, significa condivisione, significa creare passatempi indispensabili alla conoscenza personale e ai gusti dell’organizzazione.

L’Olfatto: riconoscere gli odori che caratterizzano le differenti aziende e rassicurarsi di essere nel proprio posto. Le aziende nuove odorano di fresco e di pulito, di valori e ideali; le aziende storiche lasciano addosso l’odore delle storie delle persone; le aziende competitive odorano di vita e di corse; le aziende produttive odorano di passione, di olii e macchinari; le aziende di servizi odorano di accoglienza e di fiori.

L’Udito: il senso che dà più informazioni, quello che ci fa riconoscere i reali bisogni delle organizzazioni e costruire processi e obiettivi utili, perché servono alla crescita. Ascoltare il vocio è ascoltare la vita dell’azienda. Non si distinguono voci in particolare, è una sinfonia di suoni, di ritmi, di allegria o di silenzi. Il vocio racconta il grado d’intimità organizzativa. Le aziende che vociferano creano e permettono alle persone di avere voce. In ogni angolo è possibile ascoltare respiri e sospiri, allegrie e rabbie, lacrime e sorrisi, voci diverse, armoniche. Le aziende che permettono il vocio permettono alle persone di vivere in benessere.

In questi anni di pandemia nelle organizzazioni è sceso il silenzio. Si ascolta e si sente la paura, il vocio è sparito. Paura – Tristezza – Rabbia – Silenzio sono le emozioni che attraversano le organizzazioni. Il terrore paralizza e non permette di creare un Nuovo Rinascimento, Nuove Direzioni più sostenibili, una Cultura dell’inclusione, non permette di dare voce. Il terrore della pandemia si è preso le voci delle aziende e le ha chiuse in casa.

E’ fondamentale trasformare il silenzio in Resilienza, ridare voce e senso, permettere il racconto che ridona energia, vitalità, forza per definire nuovi percorsi condivisi e potenti. In questo tempo, Imparare l’Ascoltazione significa permettere alle aziende di ritrovare per tornare a sentirne il respiro e risentire il vociare delle loro persone.